lunedì 13 giugno 2011

Lo conosco Michele Grana.... lo conosco da bambino

Lo conosco Michele Grana…… E’ facile per me parlare di Michele Grana, lo conosco fin da bambino quando, insieme ai suoi amici allegramente usciva di casa di buon mattino, per trascorrere intere giornate nei boschi del Gargano, rientrando all’imbrunire dopo aver rubacchiato il necessario per sfamarsi nei piccoli appezzamenti di terra coltivati e limitrofi: qualche patata ed un po’ di verdura poi cucinate a “pancotto” su fuochi improvvisati.



Lo conosco Michele Grana, quando chierichetto per “usanza”, saliva all’altare a servir messa senza molta convinzione, impegnato a recitare con tono solenne per i suoi undici anni: “Pater noster qui es in coelis…..” ed impaziente per il tempo sprecato in rituali per lui di dubbia utilità



Lo conosco Michele Grana, quando all’inizio della sua attività professionale, l’amore per la chirurgia, medicina dei ricchi, dovette per forza di cose convertirlo in quello per la Psichiatria, medicina dei poveri e quando, novello Robin Hood in questa Sherwood sempre uguale, non pretende parcella da chi parcella pagar non puote.



Lo conosco Michele Grana per il suo “Il Ruggito del topo “ dove urla impotente contro un sistema manicomiale stantio ed immutabile nonostante i tentativi di cambiamento, operati in una lotta continua, perenne ma soccombente dello stesso all’attività ossessiva e focalizzata alla pulizia delle “Padrone “ di casa: le “Ancelle della Divina Provvidenza”; “pie “ donne, “sante” donne, dall’animo più nero dell’abito che indossavano. Esse continuavano a volerlo gestire nella solita ancestrale maniera: marmi pulitissimi di facciata e… reparti nascosti, dove la barbarie manicomiale più retriva dilagava imperante.



Lo conosco Michele Grana da quando, raggiunta la notorietà, dopo uno studio attento e meticoloso di un’arte antica, diventava Dirigente responsabile della Sezione Pugliese della Società Medica Italiana di Psicoterapia ed Ipnosi e, appena trentacinquenne relazionava al “Primo Congresso Nazionale di Ipnositerapia”.



Lo conosco Michele Grana, Direttore non remunerato di un Centro di Salute Mentale della sua ASL, quando su I e III canale TV e sulle emittenti locali, con la massima umiltà indicava una delle strada da percorrere per i suoi pazienti più gravi, quegli schizofrenici cronici che nessuno dopo la chiusura forzata dei manicomi sembrava più volere.



Lo conosco Michele Grana e l’ho visto darsi e donarsi, con l’umiltà dei grandi e la semplicità dei piccoli, senza mai avere nulla a pretendere, senza mai nulla chiedere.





Ed eccolo oggi, Michele Grana, autore di un volume sulla comunicazione e sulla ipnosi terapia ericksoniana, nel quale una deliziosa esemplificazione della teoria di base viene esplicata attraverso l’esposizione di casi clinici da lui personalmente trattati.



Probabilmente la prima corposa (248 pp) opera italiana sul grande psichiatra americano scritta da un autore italiano con casi clinici trattati in un clima culturale nonché medico-scientifico sicuramente ben diverso da quello d’oltre oceano.



Son cresciuto insieme a lui e l’ho vissuto Michele Grana e davvero ritengo di conoscerlo bene anche se , e forse meglio di me lo conoscono i suoi pazienti. Alcuni hanno scritto di lui.



La quarta di copertina del volume “La comunicazione efficace”, che riporto in calce sicuramente vi darà il “di lui” vissuto in terapia, cosa facile da percepire ma difficilissima da esternare per chi è al di fuori della stessa. Leggetela questa quarta di copertina …..


Michele Grana







NOVITA': LEGGETELO !!!


Buon giorno a tutti !
Good morning to everybody !

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